#IoRestoaCasa… ed educo la noia!



In questi giorni di quarantena senza precedenti, rimanere a casa è l’unico mezzo che abbiamo per limitare la diffusione del coronavirus, sperando di tornare presto alla nostra vita quotidiana.

Non poter uscire di casa è una vera e propria sfida per la nostra salute mentale e fisica, in cui tutti siamo costretti ad affrontare cambiamenti e a modificare le nostre abitudini quotidiane. Molte volte in questi giorni siamo stati sopraffatti dalla noia e dallo stress e sicuramente i bambini e gli adolescenti stanno rispondendo a questo in diverse modalità (non molto diverse da quelle adottate dall’adulto): c’è chi mette in atto comportamenti insistenti o ansiosi; sono più arrabbiati e agitati; altri usano smoderatamente i dispositivi elettronici (televisione, tablet, cellulari, computer, console); altri ancora cercano consolazioni nel cibo assecondando le emozioni del momento con alimenti che danno un piacere immediato ad esempio snack dolci e/o salati, merendine, patatine, creme spalmabili, etc (la cosiddetta “fame emozionale").

Proprio in queste circostanze è fondamentale far leva sulle risorse personali, cercando di approcciare la situazione attuale in modo costruttivo nella tutela della salute personale e familiare. Diversi esperti consigliano di organizzare le nostre attività durante la giornata al fine di gestire al meglio gli orari e con essi anche la complessità delle emozioni e degli stati d’animo. Tuttavia, questo è possibile con alcuni bambini e adolescenti, ma non con altri che sfuggono alle regole e si oppongono attivamente a qualunque attività venga proposta, rendendo ancora più difficile la routine quotidiana familiare in questo particolare momento storico.

L’Istituto di Sanità Superiore suggerisce l’esercizio fisico inteso come gioco di movimento per contribuire a migliorare le condizioni di salute fisica e a promuovere il benessere psicologico. Fare un po’ di movimento ogni giorno è un modo semplice ed efficace per tenere a bada agitazione, stress, frustrazione e conflittualità, che la situazione attuale può generare.

Si può pensare ad un allenamento vero e proprio oppure si possono organizzare giochi come ad esempio nei più piccoli una caccia al tesoro; il gioco dello specchio, i cui si copiano i movimenti dell’altro; saltare la corda; oppure si può allestire un bowling casalingo con bottiglie del latte e palline da tennis. Per i più grandi, invece, si possono creare dei percorsi ad ostacoli; si può proporre la carriola, in cui si sollevano le gambe del bambino e lo si costringe a camminare sulle mani; si possono organizzare feste da ballo e aggiungere la variante freeze-dance, dove tutti devono immediatamente immobilizzarsi; si possono riprodurre attività sportive quali il basket o il salto in lungo, a seconda degli spazi a disposizione. Insomma, bisogna essere creativi e rispolverare qualche vecchio gioco.

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