Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Come gestire l’ADHD durante la pandemia COVID-19

Immagine
La pandemia del nuovo coronavirus sta creando sfide senza precedenti, a tutti i livelli della società, presentando molte sfide per i bambini, i giovani e le loro famiglie. La chiusura delle scuole e le restrizioni sul contatto fisico stanno determinando noia e svogliatezza in molti bambini e adolescenti con maggiori probabilità di mettere in atto comportamenti problematici e creare disagio all'interno della famiglia.   Maggiormente vulnerabili a queste dinamiche sono bambini e adolescenti con ADHD (acronimo inglese del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività/Impulsività), il cui pattern comportamentale spesso può degenerare in cicli coercitivi in relazione alle risposte affrettate che producono i genitori, portando così alla rottura delle relazioni e all'esacerbazione dei problemi. Su queste difficoltà, molte mamme hanno scritto sui social-media, web e gruppi di aiuto riportando episodi di vita quotidiana ai tempi della quarantena e sottolineando le marcate difficoltà

I comportamenti problematici

Immagine
Un comportamento problema è qualsiasi forma di comportamento che inibisce oppure interferisce con gli apprendimenti e le attività funzionali del vivere quotidiano. Generalmente è un comportamento pericoloso e inappropriato che sottende uno scopo, al quale il bambino non riesce ad assolvere poiché carente di strumenti comunicativi evolutivi. Spesso il bambino mette in atto dei comportamenti problema quando ha intenzione di fare una richiesta, ma non riesce ad elaborarla (ipotesi comunicativa). Il comportamento, dunque, funge da strumento per esprimere necessità e richieste di aiuto in assenza di adeguate capacità di linguaggio. Più le capacità di linguaggio sono compromesse, maggiori saranno i comportamenti problemi messi in atto dal bambino. Infatti, bambini che presentano disabilità dello sviluppo (disturbi dello spettro autistico, disabilità intellettive, etc.) con i loro comportamenti problema generano marcati livelli di stress in chi se ne prende cura e determinano preoccupazione p

#IoRestoaCasa… ed educo la noia!

Immagine
In questi giorni di quarantena senza precedenti, rimanere a casa è l’unico mezzo che abbiamo per limitare la diffusione del coronavirus, sperando di tornare presto alla nostra vita quotidiana. Non poter uscire di casa è una vera e propria sfida per la nostra salute mentale e fisica, in cui tutti siamo costretti ad affrontare cambiamenti e a modificare le nostre abitudini quotidiane. Molte volte in questi giorni siamo stati sopraffatti dalla noia e dallo stress e sicuramente i bambini e gli adolescenti stanno rispondendo a questo in diverse modalità (non molto diverse da quelle adottate dall’adulto): c’è chi mette in atto comportamenti insistenti o ansiosi; sono più arrabbiati e agitati; altri usano smoderatamente i dispositivi elettronici (televisione, tablet, cellulari, computer, console); altri ancora cercano consolazioni nel cibo assecondando le emozioni del momento con alimenti che danno un piacere immediato ad esempio snack dolci e/o salati, merendine, patatine, creme spalmabili,